COME COLTIVARE RELAZIONI DI QUALITA’ NELLA NOSTRA VITA? COME EVITARE DI CHIUDERE DOLOROSAMENTE RAPPORTI IMPORTANTI?
A cura di Anthea Group
Spesso si dice che la realtà esterna è uno specchio: riflette le parti di te che non riesci (o non vuoi) vedere. Stessa cosa si può dire ovviamente delle nostre relazioni interpersonali. Tutto quello che capita nel privato o nella sfera lavorativa parla di noi: sono piccoli riflessi, stimoli di consapevolezza che possiamo usare per capire meglio cosa proviamo, cosa vogliamo, in cosa potremmo migliorare, cosa siamo disposti ad accettare e cosa no. Per fare tutto ciò è fondamentale il primo passo: accettare di guardare questo specchio, bella o brutta che sia l’immagine che ti porta.
Le relazioni sono senza dubbio le realtà più influente della nostra vita. Influente nel senso che hanno il potere di renderci leggeri quando sono positive, arricchenti, piacevoli e, allo stesso tempo, possono appesantirci, a tal punto da non riuscire a camminare, quando sono conflittuali, competitive e astiose.
Un possibile approccio nella gestione delle relazioni è quello di respingere, evitare o tagliare ogni relazione che nuoce e crea forme di dolore, tenendo vivi solo i rapporti positivi, quelli che ci fanno stare bene.
Questo atteggiamento forse è spinto da un’idea sempre più presente di “self made”, del “posso farcela da solo”: in effetti tutta la società moderna è impostata nel rendere tutto possibile in autonomia, tutto a portata di click e senza l’aiuto di nessuno. Un approccio di questo tipo potrebbe sembrare una soluzione immediata e abbastanza semplice.
Tale modo di pensare e di agire è senza dubbio comodo (“tolto il dente tolto il dolore”), ci fa di stare meglio, anche perché vediamo subito i suoi effetti: ci sentiamo bene. Ma questa sensazione iniziale è spesso una falsa illusione, un piccolo piacere che si dimostra, oltre che inutile, altamente controproducente per un percorso a lungo termine con le persone che ci circondano e fanno parte della nostra vita personale e professionale.
Inoltre, a furia di eliminare, ci troviamo con intorno alcune persone (sempre meno) con cui abbiamo stretto relazioni senza attriti, ma spesso questi legami risultano anche superficiali, sereni ma poco profondi, spesso poco costruttivi perché in un certo senso non ci mettono in gioco più di tanto. Soprattutto, sono rapporti che rischiano di dissolversi nel vento a fronte di perturbazioni esterne.
In realtà, c’è un dato di fatto dal quale ripartire per rivalutare il proprio approccio alle relazioni: nella nostra vita le relazioni più difficili sono anche quelle più importanti. Viceversa, se una persona non è importante, la relazione con lui / lei è molto probabile che sia facile, buona, lineare. Questa consapevolezza può illuminarci di positività quando avvertiamo forme di dolore e pesantezza in una relazione: è proprio all’interno di contradditori, discussioni e incomprensioni che si annida il valore costruttivo capace di migliorare una qualsiasi dinamica, sia di vita privata sia di lavoro.
È proprio all’interno del conflitto che si può arricchire una situazione facile, ma sterile, e sostituirla con una più efficace.
Saper intervenire nelle relazioni difficili e riportarle dentro una dimensione virtuosa è una competenza comportamentale chiave dell’intelligenza emotiva.
Per fare il famoso primo passo verso qualcuno e affrontare ciò che mi genera dolore devo partire da me.
Prima di uscire allo scoperto, dobbiamo accettare e legittimare a noi stessi le emozioni negative suscitate dagli altri, ammettere di avere delle fragilità, di essere a tratti vulnerabili. Il primo vero passo dobbiamo quindi farlo internamente: per evitare di tagliare ed eliminare le relazioni pesanti dobbiamo iniziare a comprendere e a lavorare sul nostro disagio, solo così riusciremo a tornare “leggeri” insieme alla persone a cui teniamo, imboccando una strada inizialmente impervia, ma che poi lascerà sicuramente nuovo spazio al sereno.