Le differenze generazionali sono visibili ovunque e in qualsiasi contesto: nei rapporti genitori figli, nei modi di vestire, pensare, nei modi di comportarsi.
Ciò che per una generazione rappresenta un argomento tabù, per un’altra rappresenta il punto di partenza per instaurare un dialogo aperto e trasparente, volto ad approfondire temi altrimenti rinchiusi in un cassetto e la cui conoscenza si basa tendenzialmente sul sentito dire.
Insomma, la differenza generazionale è qualcosa di tangibile ed estremamente visibile, anche e soprattutto sul posto di lavoro. La domanda, dunque, sorge spontanea: com’è possibile conciliare i differenti modi di vedere delle generazioni dove vi sono frequenti inserimenti di nuove risorse, spesso più giovani?
Quali sono gli elementi su cui lavorare per includere le nuove generazioni e far sì che la diversità sia occasione di collaborazione e innovazione all’interno del team? E soprattutto… cosa cercano le nuove generazioni all’interno delle aziende?
Conoscere e capire come includere al meglio Millennials e Gen-z, è sicuramente una bella sfida.
Questo articolo del Sole24ore, basato su un’indagine di Deloitte, può aiutarci a vedere più da vicino quali sono i fattori che influenzano le scelte delle nuove generazioni. Nel frattempo, cogliamo l’occasione per ricordare che a breve partirà un workshop sull’Age Management, che si pone l’obiettivo di approfondire il tema delle differenze generazionali e scoprire quali sono gli strumenti che favoriscono una migliore integrazione di Millennials e Gen-z.
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