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Sviluppare la resilienza (cioè come rialzare il sedere dopo un brutto colpo)

Data di pubblicazione

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A cura di Eleonora Mauri

Alle volte quando la vita colpisce, lo fa davvero in modo brusco…e doloroso. Tutti noi abbiamo sperimentato periodi in cui sembrava piovere sul bagnato, o momenti in cui un evento inaspettato ha stravolto tutto. Quante volte abbiamo provato la sensazione di dover ripartire, di tirar fuori per l’ennesima volta la forza di rialzarsi, accettando magari di aver perso cose sulle quali avevamo investito e costruito per lungo tempo. La chiamano resilienza, dal latino resilire, cioè rimbalzare. Un termine che viene dalla fisica ma che sempre di più si è diffuso nel mondo comportamentale e sociologico. Ma cosa significa essere resilienti e soprattutto come allenare la nostra resilienza per gestire i duri colpi della vita? Ne parliamo in questo articolo.

“Resilienza: capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi. In psicologia, la resilienza è un concetto che indica la capacità di far fronte in maniera positiva ad eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità. Sono persone resilienti quelle che, immerse in circostanze avverse, riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e persino a raggiungere mete importanti” (Wikipedia).

Capita che alle volte si facciano dei corsi o dei workshop per parlare della resilienza. Ma è importante specificare che la resilienza non si impara. Si allena.

Sì perché in realtà è una capacità che abbiamo già “installata” dentro di noi dalla nascita, ce ne dota Madre Natura. Lo si può vedere nei bambini: loro sono estremamente resilienti. Quante volte, mentre imparano a camminare, si alzano, fanno mezzo passo e cadono a terra battendo il sedere. E cosa fanno? Un piccolo pianto, e via che si riprova. La cosa bella è che continuano a provare finché non ci riescono (e meno male per tutti noi). E guai se un genitore li rimette in piedi. No, vogliono farcela da soli. Quindi non solo si rialzano, non solo vogliono farlo loro direttamente, ma oltretutto si dimenticano di tutte le volte che hanno fallito. I tentativi precedenti svaniscono dalla memoria per lasciar spazio a nuove strategie e nuovi tentativi.

Quindi qual è il problema? Il problema è che quando diventiamo adulti, tra le varie meravigliose capacità che perdiamo, c’è anche la resilienza. O meglio, non è che la perdiamo, la releghiamo in un angolino buio di noi stessi, incatenata da tante belle frasi autolimitanti e alibi per rimanere nella zona di comfort. Come ad esempio “Non riesco a fare altri tentativi, è più forte di me, ho già provato mille volte, sono stanco, sono problemi che non hanno soluzione, ho già ricevuto troppe fregature, so già come vanno a finire queste cose, …” e via dicendo. E sotto a questa pioggia di positività ecco che la nostra bellissima resilienza pre-installata diventa sempre più fragile.

Cosa è importante fare quindi? Tornare ad allenarla, un po’ alla volta. Con tanta costanza, motivazione, amore per sé stessi e voglia di raggiungere i propri obiettivi. Cosette facili che si trovano nelle scatole di biscotti insomma. Ah, no? Non le mettono più nei biscotti? Peccato. Allora vediamo come lavorarla nel nostro quotidiano. Ecco i 6 pilastri della resilienza suggeriti dall’International Resilience Framework.

  1. Aumenta costantemente il tuo network di contatti con persone diverse. Coltiva rapporti  di valore.
  2. Concentrati su te stesso per comprendere a fondo i tuoi valori, la tua mission, i tuoi obiettivi. Adotta un atteggiamento costruttivo e agisci.
  3. Sviluppa consapevolezza dei tuoi pensieri e dei tuoi stati d’animo. Impara a gestire le tue reazioni e a dare il meglio di te.
  4. Prenditi cura di te, sia da un punto di vista fisico che emotivo/mentale. La resilienza è prima di tutto rispetto verso sé stessi.
  5. Massimizza i tuoi punti di forza. Sii sicuro di te stesso. Corri dei rischi. Alza il livello dei risultati che ottieni.
  6. Ogni problema che affronti è una sfida che ti permette di metterti in gioco e crescere. Accettala e cogline ogni insegnamento. Impara dagli altri e dalle situazioni 

Ognuno di questi punti richiede un lavoro su sé stessi non da poco. Inizia da quello che senti come più prioritario in questo momento e datti il tempo giusto per consolidarli tutti e 6. Non solo la tua resilienza, ma in generale la tua self leadership ne beneficeranno molto.

Buon allenamento!

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