In questo Libro si sostiene che la Comunicazione interpersonale è uno Strumento di Lavoro per i Manager, come anche per gli Attori.
A prima vista potrebbe sembrare che non ci sia nessun contatto fra questi due ruoli. Ma, se osservassimo meglio, ci accorgeremmo che spesso il Manager agisce come un Attore. Anche lui sulla scena, non di un Teatro, bensì sulla “scena aziendale”. L’Attore gestisce il suo ruolo di Artista all’incirca come lo fa un Manager con i suoi Collaboratori.
Ciò che li accomuna è proprio la Comunicazione, i cui principi e le cui regole rimangono quasi invariate nell’uno e nell’altro caso.
Infatti il libro inizia ricordando che l’ abc della Comunicazione, è la base, che si snoda lungo tutto un percorso, che va daI concetto di Strumento Espressivo, per entrambi i ruoli, fino ad arrivare allo Sviluppo della comunicazione, a come essa si caratterizza in pubblico, alle particolari tecniche attoriali, di dizione ed interpretazione di ruoli.
Temi fondamentali per un Attore, ma anche per il Manager, quando si trova in situazioni di “Public Speaking”.
Ci sono diversi riferimenti alla letteratura teatrale, ma anche a quella manageriale e poi alla verifica dell’efficacia dei risultati.
Il grande Kostantin Stanislavkij, suggerisce “un continuo lavoro su se stessi” come principio ispiratore al quale ogni attore, che si pone obiettivi di eccellenza, dovrebbe uniformarsi; così dovrebbe fare anche il manager che spesso lavora più sugli altri che su se stesso.
Tutto questo nel libro ha una risposta ed anche delle proposte.
Gli autori
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